In quest’anno così particolare siamo felici di poter regalare alla nostra comunità un nuovo spazio di confronto, condivisione e approfondimento che accenda ancor più quel sentimento di comunità e unione che ha da sempre caratterizzato il movimento lgbtqia+ e che il Circolo ha avuto come principio fondante sin dalla sua origine, nell’ormai storico 1983. Per questo bentornato Aut.
Nata nel 1994, l’incredibile e ormai storica esperienza editoriale di Aut ha rappresentato un punto di svolta per il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, che aveva già 10 anni di vita. Da bollettino informativo a uso interno, grazie a una serie di penne prestigiose e a una rinnovata veste grafica, Aut si è trasformato nel corso del tempo in un megafono per la nostra associazione e per l’intera comunità lgbtqia+, regalando una voce autorevole e interessante a chi non riusciva a trovarla sui canali di informazione tradizionali, ma soprattutto esprimendo il nostro punto di vista e la nostra prospettiva sulla realtà attorno a noi. Un faro per tante persone che non avevano modo di informarsi in altro modo, la rivista è stata un vettore culturale di notevole rilevanza in un momento in cui nel nostro Paese scarseggiavano realtà di questo tipo e l’argomento lgbtqia+ era considerato quasi tabù dalla stampa mainstream o alla stregua di una curiosità da soddisfare velocemente.
Per una serie di motivi su cui è inutile dilungarsi, l’esperienza di Aut si è conclusa nel 2011 lasciando il nostro Circolo in qualche modo privo di un canale privilegiato di comunicazione verso l’esterno, che non fossero quelli più tradizionali e antiquati, oppure i nascenti social che all’epoca stavano per conquistare l’ecosistema dei media.
Quando sono stato eletto presidente dell’associazione nel 2021 ho potuto riscontrare una situazione molto difficile causata dagli effetti di due anni di pandemia. Nonostante fossimo rimast3 in pochi, si è riuscit3, grazie ad un incredibile lavoro di squadra, a dare nuova linfa all’associazione e a ravvivare la partecipazione alla vita associativa, che si era spenta per ovvie cause di forza maggiore. In questo frangente è stato impossibile non cogliere il grande desiderio di chi viveva l’associazione di ritrovarsi nuovamente in un luogo magico come il Circolo, di ricreare i legami di quella grande famiglia poco convenzionale ma molto accogliente che è il Mieli – e per estensione di tutta la comunità lgbtqia+. Allo stesso tempo ho potuto notare nelle parole di tante persone la necessità di avere un punto di riferimento dal punto di vista culturale, uno spazio in cui condividere idee e visioni, dubbi e convinzioni. È innegabile infatti che l’attività di attivismo e divulgazione sulle tematiche lgbtqia+ sia aumentata a dismisura in questi ultimi anni, in special modo sui social, frammentandosi però in mille realtà incapaci di esprimere con forza posizioni autorevoli; e tuttavia continua a mancare una realtà strutturata e riconoscibile che possa raccogliere riflessioni, pensieri, elaborazioni intellettuali e teorizzazioni che siano in grado di interpretare e dare una visione chiara del periodo in cui stiamo vivendo.
Dopo molte discussioni e considerazioni, abbiamo dunque ritenuto che fosse arrivato il momento di far rinascere Aut, in una nuova veste adatta ai tempi in cui viviamo, una sorta di versione 3.0 che sappia rivolgersi tanto all3 nativ3 digitali, abituat3 a scivolare velocemente su tanti argomenti ma molto impegnat3 politicamente e consapevoli anche al di fuori del tessuto associativo, quanto alle generazioni più mature che prediligono argomentazioni complesse e sfaccettate, frutto di analisi puntuali. Un nuovo progetto culturale di cui siamo orgoglios3 e che aspettavamo con trepidazione, che siamo sicur3 saprà diventare una valida e fondamentale alternativa – come suggerisce il nome – alla frammentazione dell’informazione digital dalla quale siamo sommers3. L’attività di Aut si svilupperà su diversi fronti, coinvolgendo tanto penne affermate quanto l3 creator di contenuti digitali più interessant3, andando a creare uno spazio di informazione, riflessione e comunicazione multiforme e sfaccettato, davvero rivoluzionario e all’avanguardia.
E quale momento migliore per avviare tale progetto, se non quello del 40esimo anniversario della fondazione del Mario Mieli? È quasi inutile far notare quanto sia per noi una ricorrenza importante, quella che cade in questo 2023 italiano così funesto dal punto di vista politico, che più del solito ci ha spinto a rievocare quattro decadi di lotte per la promozione dei diritti della comunità lgbtqia+ nel nostro Paese. Sono tante le iniziative organizzate quest’anno per celebrare la nostra storia, come potete rendervi conto anche leggendo questo numero zero. Oltre a un Roma Pride molto speciale, infatti, il Circolo ha organizzato due mostre che illustrano aspetti differenti del nostro mondo: la prima, a cura di Ilaria Di Marco, incentrata sulla storia del movimento lgbtqia+ romano e quindi della nostra associazione, che potrete visitare questa estate negli spazi de La Pelanda – Ex Mattatoio; la seconda, a cura di Emiliano Metalli, che invece ripercorre una parte più nascosta della nostra storia ma ugualmente interessante, ovvero l’esperienza del teatro lgbtqia+, e che sarà allestita presso la Biblioteca Villino Corsini di Villa Doria Phampilj.
In quest’anno così particolare siamo dunque felici di poter regalare alla nostra comunità e all3 lettor3 più curios3 un nuovo spazio di confronto, condivisione e approfondimento, che accenda ancor più quel sentimento di comunità e unione che ha da sempre caratterizzato il movimento lgbtqia+ e che il Circolo ha avuto come principio fondante sin dalla sua origine, nell’ormai storico 1983.
Per concludere voglio ringraziare sentitamente tutt3 le persone che hanno collaborato ad Aut nel corso degli anni, e in particolare a chi ha dato la spinta alla rinascita di questo progetto, cioè Egizia Mondini, Alessandro Michetti, Luca De Santis ed Edoardo Rossi, oltre al direttivo del Circolo Mario Mieli che ha sostenuto l’idea visionaria che ci è stata proposta. Sono sicuro che il nuovo corso di Aut saprà coniugare le esigenze e le proposte delle nuove generazioni con la sua storia e autorevolezza, che non hanno rivali. Stiamo gettando le fondamenta di una grande casa per la nostra comunità, in cui potremo confrontarci liberamente, esprimere il nostro punto di vista, osservare e discutere; una grande casa che parlerà di tutt3 noi e per tutt3 noi, in cui ritrovarci, riconoscerci e, perché no, scoprire anche qualcosa di nuovo.