Paradosso: il Pride è inclusività, comprensione e difesa strenue della libertà individuale, anche quella di non partecipare al Pride. E non importa se le motivazioni sono più ingenue delle scuse accampate dagli adolescenti per i compiti non fatti (“è morta nonna, sono dovut3 andare al suo funerale”), più contortamente politicheggianti di un candidato della Lega (“pensate di cambiare l’Italia con una carnevalata?”), più moralistiche della perpetua di Don Camillo (“tutte quelle persone mezze nude per la strada che si baciano e poi: i bambini!!!”), ci sta bene, noi scenderemo in piazza affinché anche loro possano avere le proprie convinzioni, le loro fragilità o i loro pregiudizi.
Ma se per una volta, questa volta, voleste provare anche solo per 100 metri, per il tempo di una birra o di un remix di Annalisa, siamo quasi sicuri che dal Pride non schiodereste più perché il Pride è NECESSARIO, anche a coloro che non lo sanno e usufruiscono dei diritti ottenuti scendendo in piazza. Il Pride è gioia, è festosa contraddizione, è orgoglio che ti si appicciano addosso e perché, come saggezza popolare insegna: “Once you go Pride, you never come back”.
PS: l’invito non prevede rimborso per quanti incredibilmente non dovessero essere soddisfatti del loro primo Pride.
Abbiamo chiesto alle Karma B di interpretare per noi questo concetto attraverso la loro scintillante creatività. Questo il loro contributo realizzato per AUT.