“30 anni di orgoglio” è lo slogan scelto per il Roma Pride 2024, proprio perché 30 sono gli anni di distanza dal primo storico Pride italiano del 1994 che si svolse proprio nella capitale. Ed è proprio la strada percorsa e la direzione che si intende continuare a percorrere il concetto alla base dell’illustrazione che l’artista colombiano, Santiago Olivares (meglio conosciuto come SakoAsko) ha realizzato per il RomaPride. L’opera raffigura un albero maestoso che rappresenta la comunità LGBTQIA+, salda nelle sue radici che continua a crescere rigogliosa nonostante gli attacchi e le violenze subite nel corso della sua storia. Ogni ascia rappresenta un insulto, un attacco subito da quanti in nome di un proprio culto o ideologia retrograda e profondamente conservatrice hanno cercato di bloccare la strada percorsa dalla nostra comunità che, seppur ferita, come quell’albero continua ad andare avanti e a crescere unita e rigogliosa.
Abbiamo chiesto a Santiago Olivares di raccontarci cosa lo ha ispirato per realizzare la sua opera:
La libertà è costantemente minacciata per vari motivi, anche se invece dovrebbe essere un pilastro inamovibile della nostra società. Per l’illustrazione del Pride di Roma, ho voluto creare un’immagine forte perché credo che ci troviamo in un momento storico in cui la libertà deve essere protetta. Credo che l’arte, oltre a decorare, sia uno strumento che crea cultura e invita al necessario esercizio di osservazione del personale e del collettivo. Attraverso il disegno, un’immagine può essere configurata con elementi simbolici, che hanno un peso storico e comunicano un’idea. Questa immagine parla della storia di una comunità che resiste nonostante la repressione.
Nell’immagine si può apprezzare un albero con i colori della bandiera LGBTIQ+, un albero simile presenta ferite e cicatrici ma nonostante ciò rimane robusto. Queste cicatrici e ferite si riferiscono alla violenza a cui la comunità è stata storicamente esposta. Per rappresentare la repressione ho voluto utilizzare un oggetto che avesse un peso notevole, quindi ho utilizzato l’ascia in quanto è uno dei simboli del fascismo. A terra si possono vedere asce rotte, che hanno fallito nel tentativo di tagliare e reprimere l’albero.