Dagli Stati Uniti all’Italia: cresce la stretta sui diritti delle persone trans

“Sono appena tornata da un’America in cui anche le biblioteche sussurrano. Le parole non scorrono più libere nei corridoi delle università: si spiano, si annotano, si correggono. Gli studenti, soprattutto quelli queer o stranieri, vivono in apnea, temendo una deportazione mascherata da burocrazia. E mentre mi arrivano le prime notizie dalla Florida – patenti strappate alla verità delle persone trans – scopro che anche l’Italia vuole “schedare” i corpi non conformi. Non è un inciampo. È una strategia. E noi siamo ancora troppo silenzios*”. Porpora Marcasciano, Presidente onoraria del Movimento Identità Trans (MIT), ci racconta il suo rientro in Italia.